Il Taichi (o Taichichuan, Tai Chi Chuan, Taiji, Taijiquan) è un’antica arte marziale cinese, tramandata di generazione in generazione. In essa troviamo sia un potente strumento di autodifesa, che un efficacie metodo per la salvaguardia e lo sviluppo della propria salute. Attraverso questa pratica si può scegliere di coltivare solo il primo, solo il secondo, o entrambi gli aspetti.
Sebbene il grande pubblico abbia l’impressione che il Taichi sia una pratica comune in Cina, la verità è che essa si articola in differenti aspetti, comprendendo una vasta gamma di metodologie di allenamento, fra cui la cosiddetta “forma” (o dalu in cinese). Questa non ne costituisce che una piccola parte, per molti versi periferica rispetto al cuore degli insegnamenti che formano l’ampio curriculum tradizionale del Taichichuan.
In origine, il Taichi veniva praticato all’interno dei clan che ne detenevano i segreti. Da questo punto di vista, si parla di stili di Taichi: Taichi stile Chen, stile Yang (quello praticato dalla nostra scuola), stile Wu/Hao, stile Wu, stile Sun, più altri stili derivati.
All’interno poi di uno stesso clan, esistevano (ed esistono) gerarchie ben precise, che determinavano il grado di purezza della successione. In definitiva, il grado di vicinanza al Maestro, inteso anche come vera e propria possibilità di continuo contatto fisico, corrispondeva (e corrisponde) a differenti livelli di pratica. Da qui quindi, come sanno bene i praticanti esperti di Taichi, l’importanza del “lignaggio“: chi sei tu rispetto al tuo Maestro, chi era lui rispetto al suo Maestro, ed infine chi era questi rispetto al fondatore dello stile, o detentore dello stesso (Guardiano di Porta). Se la propria dedizione alla pratica contribuisce per il 50% ai risultati, il lignaggio ne costituisce il restante 50%.